1927 - 2017
Articoli comparsi su La Nuova Sardegna il 28 dicembre 2017 e il 3 gennaio 2018 a cura del Professor Pietro Zannoni che è stato il relatore durante la manifestazione.
CALANGIANUS. 28 dicembre 2017. Grande festa domani alla scuola dell’infanzia “Maria Pes” per i suoi 90 anni di vita. Il direttivo guidato da Battista Tamponi punta a valorizzare la data del 29 dicembre del 1927, giorno in cui fu inaugurato quello che allora si chiamava “l’asilo”, oggi scuola materna dell’infanzia “Maria Pes”, il primo asilo della storia calangianese. Un asilo che era nei desideri di molti ma avviato decisamente da Padre Manzella. Costui venendo a contatto con la cittadinanza, in occasione delle missioni, diede il via alla costruzione trovando la grande collaborazione in un gruppo di donne, le Dame di carità di San Vincenzo, dedite all’assistenza dei poveri ma sempre più preoccupate dei bimbi senza educazione prescolare. Un giorno di festa per ricordare quell’evento, per riflettere sull’importanza che ha avuto la scuola nella educazione di intere generazioni, conoscerne i protagonisti, i generosi contributi versati. Il programma : alle 10 messa di ringraziamento in parrocchia celebrata dal vescovo Sanguinetti; poi nel salone dell’asilo una conferenza sulla storia dell’istituzione e la consegna targhe ai discendenti dei presidenti. Infine momento conviviale al padiglione fieristico. (P.Z. Nuova Sardegna, 28 dicembre 2017)
CALANGIANUS. 3 gennaio 2018. La scuola materna “Maria Pes”, l’asilo delle suore come tutti la chiamano, ha festeggiato i suoi 90 anni di vita. Non si poteva non ricordare che il 29 dicembre 1927 fu l'inizio di una storia che ha investito intere generazioni. Convennero allora le autorità e rappresentanze con bandiere delle società civili e cattoliche. Ci furono discorsi di Stefano Scano, presidente del comitato Pro Asilo e del vescovo Albino Morera. La spinta decisiva la diede Padre Manzella che nel 1906 fondò le Dame di carità, per assistere i poveri. Le dame gli dissero che la prima esigenza del paese era dar vita a un asilo per i numerosi bimbi in età prescolare. Subito padre Manzella si mobilitò col pieno appoggio della parrocchia. E grazie alla generosità Maria Pes vedova Scano, che donò una consistente cifra di denaro e vari ettari di terreno, l’edificio venne costriuito. Poi giunsero tante offerte, persino quelle di emigrati in America nel 1922 e di realtà laiche come la Mutuo Soccorso. Quest’anno, il direttivo presieduto da Battista Tamponi, ha voluto che l’evento fosse ricordato venerdì 29.
Alle 10 la messa di ringraziamento celebrata dal vescovo Sebastiano Sanguinetti, concelebranti don Deriu e due padri vincenziani , che si è complimentato per la lunga storia e ha parlato di una realtà che partendo da lontano si inserisce nell’oggi perché “perseverare significa garantire l’originalità della propria esperienza educativa in una società diversificata”. Poi la conferenza sulla storia della istituzione preceduta da un spettacolo dei bimbi. Ha portato il suo saluto la presidente regionale della Fism, Marcella Addis. Il sindaco Fabio Albieri ha ricordato la rinovata convenzione fra i due enti, il servizio scuolabus, e rimarcato l’opportunità che il Comune investa in questa struttura. Il presidente Tamponi ha poi consegnato una targa ricordo ai discendenti dei presidenti scomparsi (Margherita Pischedda, Giovanni Agostino Giagheddu, Pietro Mariotti, Vittorio Pischedda, Tonino Tamponi, Antonio Zannoni) e ai presidenti degli ultimi decenni Anna Forteleoni, Lory Tecchi e Costanzo Rossi). Una targa anche alla parrocchia con don Deriu che ha ricordato il sostegno assicurato dai parroci e dalla diocesi.
Alla fine una targa alle suore vincenziane, le vere colonne della scuola. Suor Mercedes Marotto, fortemente commossa, le ha rappresentate tutte. Infine un momento conviviale al padiglione fieristico.
La relazione sulla storia dell’asilo “Maria Pes” ha evidenziato che all’educazione dei bimbi si pensò sin dal 1700 e di scuola si parlò dall 1715-1717. Nei registri della cappella della Luminaria si legge che 37 scudi sono stati dati “a los maestros de la escuela”, nel 1752, al reverendo Nicola Pes, “para ensegna los muchachos “; nel 1758 al reverendo Juan Battista Giua “por paga de maestro de ninos”.
Un secolo dopo nel 1866 è stato il Comune a chiedere alla Provincia la cessione dei locali confiscati al convento ove “si poteva stabilire un asilo per l’infanzi,a la cui istituzione era stata spesso desiderata ma ancora mancava”. Nel 1874 il sacerdote Francesco Giua aprì “di proprio arbitrio, una scuola e chiese al Comune una gratificazione come maestro di scuola infantile”.
E’ questo il primo serio tentativo di mettere su un asilo. Gli si concessero 100 lire annue “perché impedisce ai pargoletti di starsi vagando l’intera giornata per vie dell’abitato”.
Ben 4 consiglieri gli volevano dare mille lire per l’importanza dell’iniziativa di alto significato sociale. Poi nel 1906 arrivò in paese Padre Manzella e il 16 luglio 1922 si pose la prima pietra dell’asilo.
(P.Z. Nuova Sardegna, 3 gennaio 2018)